La vera storia del "Porcospino" e delle due sorelle Manzelli
A inventarlo fu Lea, creativa e amante degli animali. Negli anni Sessanta andava fortissimo a Mercato Saraceno. Le due cuoche facevano fatica a star dietro alle richieste. La pronipote Manuela ricorda: "Erano brave anche a fare la bavarese con l'uovo sodo e la torta ricciolina"
Teglie di tutte le misure, pentole, tegami, sacchi di farina, zucchero e tante, tantissime uova. La cucina delle sorelle Manzelli di Mercato Saraceno, Lea e Giuliana, era un luogo magico dove la nipote Manuela alla fine degli anni Sessanta trascorreva bellissimi pomeriggi. Giuliana, la più grande, le diceva in dialetto mercatese "Vän vän, a pulì i giäm (vieni, vieni pure a pulire i tegami) riferendosi a quei deliziosi rimasugli di crema attaccati alle scodelle dentro le quali avevano mescolato farina, uova, burro e zucchero. E lei, golosa come tutte le bambine, correva a gambe levate. Del resto chi di voi non ha mai assaggiato con un dito quella crema che deve ancora farsi dolce ma che è già tanto deliziosa? Ora Manuela non può che ricordare con piacere quelle due simpatiche prozie così brave a fare i dolci tanto da averne inventato uno diventato storico in Romagna: il porcospino.
Le due sorelle Manzelli, signorine con la passione della cucina, negli anni Cinquanta, infatti, diventarono molto famose a Mercato Saraceno sia per la loro affabilità che per la bravura ai fornelli. "Non facevano solo dolci, si cimentavano anche in veri e propri catering per matrimoni e compleanni - spiega Manuela Casacci, la nipote - ma il loro punto forte erano sicuramente i dolci. Erano bravissime nel preparare la torta ricciolina (con pastafrolla, marzapane e tagliolini di pasta), una bavarese fatta con l'uovo sodo e passato al
(Nella foto le due sorelle Manzelli di Mercato Saraceno, in alto Lea, in basso Giuliana)