Cronaca

"Borello è una polveriera", e all'incontro spunta il sindaco... ma di cartone

Oltre duecento persone si sono trovate al richiamo del comitato "Futuro Borello" per discutere di come farsi ascoltare dall'amministrazione comunale sempre, a loro dire, sorda ai richiami di tanti cittadini

“Borello è una polveriera”, non si nasconde dietro un dito il  capogruppo e portavoce della lista di centro destra Libera Cesena, Marco Casali, nel descrivere lo stato di disagio che vivono gli abitati della popolosa frazione cesenate di Borello. Stato di disagio che si è manifestato giovedì sera nel corso di una serata di confronto democratico presso la sala parrocchiale di Borello sul tema “Le Voci Inascoltate di Cesena” ed in particolare sul nuovo centro per profughi e migranti in via Linaro che al momento viene utilizzato dalla Misericordia della Valle Savio per l'accoglienza dei senzatetto.

Oltre duecento persone si sono trovate al richiamo del comitato “Futuro Borello”  per discutere di come farsi ascoltare dall'amministrazione comunale sempre, a loro dire, sorda ai richiami di tanti cittadini che manifestano un disagio sociale crescente. Anche il sindaco Paolo Lucchi era presente, ma solo in una effige di cartone perché seppure invitato ha preferito non partecipare ad un incontro realizzato dal comitato “Futuro Borello” da lui definito razzista. Quindi l'assenza dell'amministrazione si è fatta sentire anche se erano presenti seduti fra il pubblico il consigliere comunale in quota dem Luca Magnani e il presidente del consiglio comunale Andrea Pullini. Da molti è stato definito fuori luogo l'intervento di Jacopo Morrone della Lega Nord, iscritto al comitato Futuro Borello, giudicato troppo di carattere politico e generalista oggetto anche di qualche contestazione.

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LA SERATA ==> continua

“Da quanto si è sentito – ha commentato  Marco Casali – Borello oltre ad essere una polveriera è anche un macello, i residenti vivono una situazione che ormai sembra sfuggita di mano. Quello che si percepisce è in senso di insicurezza, i cittadini hanno cambiato le loro abitudini. Il quartiere vanta già il 17% di stranieri regolari che raggiungono il 25% con gli irregolari. Inoltre vive la realtà del lavoro nero e del caporalato diffuso, non per niente il piazzale prospiciente al nuovo centro per migranti è luogo di sosta e di carico per il caporalato che alla luce del sole si realizza tutti i giorni. Il sindaco Lucchi, sordo ai richiami, non si può rifugiare dietro le parole come “razzismo”, ma intervenire nel dialogo. Sennò, sicuramente, Borello diverrà un luogo di scontro, se non lo è già ora, tra Lega Nord e Partito Democratico a tutto scapito dei cittadini”.

“Non ho visto razzisti– dice Marco Giangrandi del comitato C'Entro Anch'Io – bensì persone che vogliono manifestare il loro disagio inascoltato da parte delle autorità cittadine e dal sindaco. Abbiamo portato le nostre problematiche riguardo il centro storico di Cesena, ma era evidente che giovedì sera il motivo principale era il centro per migranti di via Linaro. Ho toccato con mano il disagio di un quartiere che ha dato tanto e che viene trattato con sufficienza dal sindaco. Credo che queste iniziative avranno sicuramente un futuro e prima o poi il sindaco dovrà venire allo scoperto e non più rifugiarsi dietro parole spezzanti”.

In un comunicato Jacopo Morrone (Lega Nord) spiega: "“Ho constatato che finalmente anche altri soggetti della politica cesenate si stanno interessando di un problema che è concreto e reale e che è ovvio che fra poco tempo si allargherà a macchia d’olio in altre aree se non contrastato con provvedimenti e politiche serie, non solo a livello locale, ma anche regionale e nazionale".

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