Cronaca

E dopo la neve la seconda bufera, quella sull'Anas: sull'E45 pulizia in tilt

La cattiva gestione dell'emergenza è finita al centro di una lettera dell'Unione dei Comuni Valle del Savio firmata dal presidente Paolo Lucchi e dal vicepresidente Marco Baccini

E dopo la bufera di neve, scoppia la bufera sull'Anas. Infatti, che qualcosa sia andato in tilt all'interno dell'ente nazionale che gestisce l'E45 è abbastanza evidente nel fatto che la superstrada, una delle principali vie di comunicazione nord-sud d'Italia sia rimasta chiusa per oltre 24 ore per una nevicata ampiamente prevedibile e di portata robusta, ma non eccezionale per quell'area dell'Appennino tosco-romagnolo.

L'evidenza della situazione è impietosa: la strada provinciale 138 della valle del Savio era tutto sommato sgombra e praticabile, mentre la parallela E45 è stata inspiegabilmente chiusa per oltre 50 km e per un numero inaccettabile di ore. Paradossalmente sono stati sgomberati dalle neve passi appenninici secondari del Cesenate come quello dei Mandrioli (verso la Toscana) e del Carnaio (verso Santa Sofia) prima che quello del Verghereto, da cui passa la direttrice Ravenna-Orte, nonostante la sproporzione di mezzi tra la Provincia (alle prese con la cronica mancanza di fondi) e quelli che dovrebbero essere ben superiori dell'Anas.

Polizia, Carabinieri, Polizia Stradale e Polizie Municipali sono state costrette a dislocare per una giornata intera pattuglie alle uscite dell'E45 distogliendole da altri servizi di urgenza. Ancora più incomprensibile la scelta, fatta alle 12 di martedì, di Autostrade per l'Italia di chiudere, per quasi 12 ore, il casello di Cesena Nord da entrambe le direzioni. Pertanto anche il traffico pesante dell'A14 che era uscito dalle "fatiche" di attraversare Abruzzo e Marche, immerse nella neve, e che voleva indirizzarsi verso Ravenna sull'E45 si è trovato l'uscita inspiegabilmente sbarrata nonostante l'E45 fosse aperta verso nord e i mezzi si sono riversati sulla viabilità ordinaria nell'uscita successiva di Forlì. Per la direzione sud, invece, l'E45 sarebbe stata di fatto l'ultima “chance” prima di “infilarsi” nell'inferno dell'A14 verso l'Abruzzo. 

Tra le altre assurdità, c'è quella che un residente di Mercato Saraceno o Sarsina voleva scendere a valle con l'E45 non poteva farlo, in quanto la strada era chiusa anche al traffico locale, e questo ha comportato un “superlavoro” per la provinciale 138. Che cosa è successo dunque?

IL PROBLEMA CHE SI E' VERIFICATO SULL'E45 ==> continua

La cattiva gestione dell'emergenza è finita al centro di una lettera dell'Unione dei Comuni Valle del Savio firmata dal presidente e sindaco di Cesena Paolo Lucchi e dal vicepresidente e sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini. Scrivono all'Anas i due rappresentanti del Cesenate: “Scriviamo la presente per esprimere la nostra preoccupazione, seria e concreta, circa la gestione dello sgombero neve e del ghiaccio sulla strada SS 3Bis Tiberina, a seguito delle problematiche e disagi che si sono verificati e si stanno verificando in questi giorni. Noi e le nostre comunità, infatti, abbiamo assistito alla chiusura dell'E45, con l’attivazione addirittura del Codice Nero, nonostante non si siano verificate condizioni meteorologiche di carattere così eccezionale da rendere necessarie tali misure, se non per far fronte ad altre problematiche che però ci sfuggono”.

“Ciò a maggior ragione se consideriamo che le indicazioni meteorologiche avevano  ampiamente previsto l’avvicendarsi di fenomeni nevosi sui nostri territori. Per di più, il carattere non eccezionale delle nevicate che sono cadute in questi giorni, pur copiose in alcune ore, è confermato dal fatto che parallelamente altre arterie montane e non meno critiche nella gestione, come il Passo dei Mandrioli e del Carnaio, siano rimaste aperte e transitabili. D’altra parte, ci preme evidenziare in modo serio e formale queste perplessità – mantenendo comunque uno spirito prettamente collaborativo e fattivo – per sottolineare come la gestione della pulizia neve e ghiaccio della SS 3Bis Tiberina non possa mancare di tempestività, efficienza ed massima strutturazione del servizio”.

“Apprendiamo dai mezzi di stampa invece che in questa prima occasione già qualche problema di gestione è emerso. Dal ritardo nell’attivazione dei mezzi di sgombero neve, all’inadeguatezza di alcuni mezzi spalaneve per quel tipo di strada, sino all’esaurimento delle scorte di sale. Quello che è in nostro dovere di farvi notare è che la mancanza di un servizio strutturato, efficiente e prontamente attivo genera immediatamente problematiche e disagi di rilevante entità, avendo riguardo alla mobilità dei mezzi di servizio sanitario e di pronto soccorso nonché di natura prettamente economica per le comunità ed alle attività imprenditoriali della Valle del Savio. Se per il primo aspetto, fortunatamente, non si sono verificati eventi critici, in riferimento al secondo tema, invece, già ieri molte aziende locali si sono trovate nell’impossibilità di inviare e ricevere forniture di materiali e nei nostri paesi sono mancati i prodotti di prima necessità. A ciò occorre aggiungere la difficoltà dei lavoratori nel raggiungere le proprie aziende di pianura e viceversa”.

“Se consideriamo che nel nostro territorio di montagna eventi nevosi come quelli di questi giorni possono verificarsi con una certa frequenza, l’esperienza di queste giornate ci preoccupa seriamente. Pertanto, Vi chiediamo di poter verificare insieme alle aziende appaltatrici del servizio le condizioni e l’organizzazione del servizio di sgombero neve e ghiaccio, così da evitare simili disagi nell’affrontare situazioni non eccezionali come quelle di questi giorni”.

CesenaToday ha provato a contattare l'Anas ma è stato impossibile. Ai centralini di Bologna e Roma non risponde nessuno, sul sito di Anas non vengono pubblicati i recapiti dell'ufficio stampa e neppure sui loro comunicati stampa vengono dati contatti per richieste di informazione.

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