Cronaca

Scommesse, il Comitato contro il gioco d'azzardo e Mosaico appoggiano Lucchi

I promotori della petizione contro il gioco d'azzardo contro l'accordo di sponsorizzazione della nazionale di Calcio con una società di scommesse sportive e di gestione di gioco d'azzardo online

I promotori della petizione contro il gioco d’azzardo contro l’accordo di sponsorizzazione della nazionale di Calcio con una società di scommesse sportive e di gestione di gioco d’azzardo online. "Nell’ottica della cittadinanza attiva che ha contraddistinto un gruppo di cittadini di Cesena sul tema del gioco d’azzardo, che ha portato alla realizzazione di una Petizione Popolare che ha raccolto in città circa 3.000 firme e l’organizzazione di una fiaccolata molto partecipata in Piazza Magnani lo scorso 29 aprile 2016, prendiamo posizione a fianco di tante Associazioni, Istituzioni, cittadini in tutta Italia, per denunciare l’inopportuna scelta della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), presieduta da Carlo Tavecchio, di sottoscrivere un accordo di sponsorizzazione della nazionale di Calcio con Intralot, società di scommesse sportive e di gestione di gioco d’azzardo on line", esordiscono dal comitato.

"La scelta è grave e contrasta i valori sani ed educativi dello sport che nulla hanno a che fare con il mondo dell’azzardo e dispiace che l’accordo sia stato firmato in un momento storico di rinnovate iniziative a livello nazionale e locale di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo e proprio nel giorno in cui Papa Francesco , durante l’incontro su ‘sport e fede’, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, ha sostenuto che lo sport è un’attività umana di grande valore e  veicolo di integrazione sociale, rilanciando la sfida di mantenere la genuinità dello sport, di proteggerlo dalle manipolazioni e dallo sfruttamento commerciale - continuano -. Lo Stato è chiamato a promuovere il gioco veramente responsabile e consapevole, mentre è certo che l’azzardo produce ludopatia sempre più diffusa anche a causa della pubblicità ingannevole che produce tragedie personali e dissesti finanziari".

Il Comitato sostiene "l’iniziativa dell’Amministrazione comunale di Cesena di netta distanza da tale scelta della Figc e volontà di ritirare la disponibilità ad ospitare a Cesena la fase finale degli europei under 21 che si terranno nel 2019 se la stessa Figc non tornerà sulle proprie decisioni. E’ assolutamente condivisibile la scelta del sindaco Paolo Lucchi di rinunciare ad un evento così importante per difendere valori e principi fondamentali che sono alla base della convivenza nella nostra Comunità, anche come segno tangibile e forte di un percorso di prevenzione e contrasto che l’Amministrazione ha intrapreso. Crediamo che i valori vadano difesi anche con iniziative forti e concrete come questa".

"Il nostro gruppo di cittadini ha avviato un percorso di ulteriore contrasto al gioco d’azzardo i cui principi sono contenuti nella petizione popolare che ha raccolto in città tanto sostegno; alcuni punti sono già stati realizzati, ma rimane centrale adottare quanto prima nei regolamenti comunali e nel Piano Strutturale Comunale di prossima discussione limiti di prossimità a luoghi sensibili (scuole, parchi, parrocchie e strutture sanitarie) e forti limitazioni agli orari di apertura e un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine nelle zone dove sono già operative sale con Slot Machine e vlt e contiamo in un rinnovato e rafforzato dialogo con il Comune di Cesena e tutte le Istituzioni coinvolte per realizzarle", concludono dal Comitato.

MOSAICO - Per il Mosaico quella dell'amministrazione comunale quella di ritirata la candidatura di Cesena per le fasi finali dell'Europeo Under 21 è una "scelta coerente e coraggiosa. Occorre partire da un punto fermo: scommesse, gratta e vinci, videolottery e simili sono attività che, seppur legali, portano alla malattia, al dissesto finanziario ed ai conseguenti disagi familiari e sociali la maggior parte di coloro che le pratica. Infatti, chi frequenta e pratica queste attività, nella maggior parte dei casi ne diventa vittima. Per questo il Ministero della salute riconosce l’abuso come malattia perché diventa una dipendenza come nel caso della droga: in Italia ne sono colpite almeno 900 mila persone".

"In Emilia‐Romagna, nel 2014, sono stati 1.277 i soggetti con patologie collegate alla dipendenza dal gioco in trattamento presso il Servizio sanitario, il 15% in più del 2013. E se si prende in considerazione il periodo 2010‐ 2013, l'incremento è stato del 116,8%. Si stima che in regione siano oltre 10.000 i giocatori con dipendenza - ricordano dal Mosaico -. Nel comprensorio dell’Ausl Romagna i giocatori in carico presso i servizi dipendenze patologiche (Sert) nel 2014 sono stati 251:il 19,6% della regione. Sono evidenti gli enormi interessi economici. In Italia ci sono circa 400.000 “macchinette” per scommettere, il giro d’affari è di circa 90 miliardi di euro e lo Stato incassa circa 9 miliardi di euro. Sarà per questo che nei giorni scorsi il sottosegretario all’Economia Baretta ha fatto “qualche giocata” alla fiera dei produttori di slot. Un gesto di “maleducazione” che si somma al perdono fiscale di 96 miliardi alle ditte “slot”. Insomma, lo Stato è “strabico” perché con una mano incassa e con l’altra spende per curare".

"Noi di Mosaico sosteniamo quelle amministrazioni comunali che si fanno carico di arginare questo problema sociale e sanitario, anche con iniziative coraggiose come ritirare la disponibilità a concedere lo stadio comunale - concludono -. Una decisione naturalmente coerente perché Il Comune di Cesena è stata città europea dello sport, si candida ad essere il distretto del benessere e si è sempre contraddistinta per avere un tessuto sociale salubre e coeso. Lo stadio comunale è della comunità di Cesena che si contraddistingue per la lotta alla piaga sociale delle slot: ricordiamo la raccolta di oltre 3.000 firme nel quartiere Oltresavio nella scorsa primavera. Inoltre, come Mosaico, apprezziamo quelle amministrazioni di città, l’ultima è Torino, che sono intervenute con ordinanze che restringono gli orari di accesso alle “sale slot” o non concedono l’apertura se nei pressi vi sono attività sensibili (scuole, centri di aggregazione, parrocchie). La presa di posizione dell’amministrazione comunale cesenate va sostenuta e ci aspettiamo che continui su questa strada con altre scelte coerenti e coraggiose perché siamo certi che il migliore investimento per tutti (cittadini, lavoratori, imprenditori, giovani) sia una comunità salubre e coesa".


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