Cronaca

Maxi-incendio: non resta che lo scheletro del capannone, indagini sulle cause

Sono in corso le indagini per risalire all'origine dell'incendio a Budrio di Longiano nella serata di Pasquetta

Continua a bruciare nella giornata di martedì il capannone della “Longiano Imballaggi”, andato a fuoco nella serata di lunedì in un rovinoso incendio che ha distrutto tutto: la struttura e tutto quanto vi si trovava all'interno, dai macchinari alle tonnellate di carta e cartone utilizzati per la produzione di imballaggi per frutta, verdura e carni. All'opera ci sono 8 vigili del fuoco che, dopo il faticoso lavoro di contenimento della notte, ora di fatto “sorvegliano” il rogo, che – vista la vastità e il grosso quantitativo di carta pressata che sta bruciando – sostanzialmente si deve esaurire da sé nell'area ormai circoscritta.

LA NOTTE DI PASSIONE - Nella notte tra lunedì e martedì le fiamme si sono levate in cielo alte fino a 15 metri, producendo un bagliore visibile nelle tenebre da Cesena fino all'Adriatica, dalla zona del Rubicone fino a tutta la prima collina, tanto l'incendio è divampato in modo robusto e distruttivo. Tutto ha avuto inizio intorno alle 21.40 del giorno di Pasquetta, nella zona industriale di Budrio di Longiano, nei pressi della rotonda Martini sulla via Emilia. Il capannone era deserto, non essendoci delle attività lavorative in corso a quell'ora del giorno festivo. Per tutta la notte, nella sede della “Longiano Imballaggi Srl” hanno lavorato 44 vigili del fuoco, tra effettivi e volontari, suddivisi in 8 squadre. In totale erano presenti 10 mezzi, di cui una maxi-botte da 25mila litri giunta da Bologna. In totale i vigili del fuoco sono giunti da Cesena, Forlì, Rimini, Bologna, Civitella, San Piero in Bagno, Savignano e Cervia.

Il lavoro dei vigili del fuoco è stato subito diretto anche al tentativo di salvare il capannone adiacente, appartenente ad un'altra impresa. L'operazione è per fortuna riuscita. Nessuno è rimasto ustionato o intossicato nel corso dela nottata di passione.

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NESSUN PERICOLO DI INTOSSICAZIONE – L'area è stata presidiata dai carabinieri di Longiano, Gambettola  e Cesenatico, che hanno impedito il transito sulla via Emilia e hanno tenuto a debita distanza le centinaia di curiosi che si sono assiepati nell'area dell'intervento, richiamati dalla distruttività dell'incendio. Non è stata operata alcuna evacuazione, ma solo degli allontanamenti temporanei per precauzione di un numero limitato di persone. Visto il tipo di materiale andato in fumo, vale a dire essenzialmente dei prodotti di carta, non è scattato alcun allarme sulla tossicità dei fumi. Sul posto si sono comunque portate della ambulanze per malori non gravi.

MALORE PER IL PROPRIETARIO – Il personale dell'ambulanza del 118 ha anche prestato soccorso al titolare della “Longiano Imballaggi” che giunto sul posto si è reso conto immediatamente della vastità della distruzione e ha accusato quindi un malore. L'uomo è stato portato sull'ambulanza per le cure e per monitorarlo. Per fortuna si è trattato solo di un lieve malore, anche se lo choc è stato comprensibilmente forte. Il capannone appartiene ad una società di Savignano, una società diversa dalla Srl che si trova all'interno. 

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LE CAUSE DEL ROGO – Ancora presto individuare le cause di un incendio così distruttivo, dal momento che non è ancora possibile entrare all'interno di quello che resta del capannone e che, probabilmente, le fiamme hanno divorato qualsiasi elemento utile per questo tipo di indagine. Sull'origine del rogo sono al lavoro due ispettori specializzati dei Vigili del Fuoco e i carabinieri della compagnia di Cesenatico, comandati dal capitano Francesco Esposito. Esternamente non sono stati individuati segni evidenti di dolo, come taniche o recinzioni divelte. All'avvio del rogo è stato udito dai residenti un boato ed altri successivi scoppi. Gli inquirenti sono al lavoro anche su quest'aspetto sebbene nelle fasi iniziali degli incendi in attività industriali non sono infrequenti degli scoppi magari di barattoli di materiale infiammabile, vetrate etc. All'interno non si trovavano, in ogni caso, bombole di gpl.


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