Cronaca

"Molo e fontane in piazza? Progetto che nasce morto. E non dicono dei bagni pubblici"

Il progetto per l'area ludica di piazza della Libertà con fontane un "molo urbano" in legno? Un "progetto che nasce già morto" e che "sarà bello la prima settimana per poi finire nel degrado"

I contestati bagni pubblici di piazza Kennedy a Ravenna

Il progetto per l'area ludica di piazza della Libertà con fontane un "molo urbano" in legno? Un “progetto che nasce già morto” e che “sarà bello la prima settimana per poi finire nel degrado”: è la posizione di Marco Giangrandi, che rappresenta il comitato che lo scorso anno si è battuto contro la chiusura del parcheggio, raccogliendo 7.432 firme per una una petizione su questo tema. Da una parte Giangrandi spiega di condividere pienamente il progetto “di realizzare un'area per le famiglie, con uno spazio giochi che in centro effettivamente manca”.

Ma poi nel merito del progetto c'è il rischio del fiasco. Prima di tutto Giangrandi contesta il metodo: “E' stato scelto un progetto di due professionisti di Milano e Rimini e quindi non cesenati, persone che niente sanno delle abitudini della nostra città”. Inoltre lamenta il mancato coinvolgimento delle attività economiche: “Nella commissione su cinque membri, tre sono dirigenti comunali. E' una cosa che fa ridere: è la classica scelta in una stanza, una di quelle che si basano su rendering sempre bellissimi e su progetti in cui tutto funziona benissimo, sulla carta”. Poi però ci si scontra con la realtà. “L'importante è non avere aspettative forti, come sul Foro Annonario: piazza della Libertà si avvia a fare la stessa fine”.

CI SARA' PURE UN BAGNO PUBBLICO PREFABBRICATO? ==> Continua

Giangrandi inoltre rivela un'indiscrezione: per il progetto dell'altra parte della piazza, sarebbero in previsione dei bagni pubblici prefabbricati, con una forma e un ingombro della piazza “simili a quelli di piazza Kennedy a Ravenna (oggetto anch'essa di una riqualificazione ancora in fase di cantiere, ndr) e al centro di infinite polemiche e proteste in quella città”. Sulla parte dell'area ludica, invece, Giangrandi lamenta vari aspetti: “Si prevede una fontana, che pure era prevista, con altra forma, sul lato del duomo, e che fu tolta proprio perché le fontane vengono poi subito spente perchè vengono usate dai senza tetto per lavarsi e spesso diventano al loro interno un immondezzaio. Quella posta sull'altro lato avrà un destino diverso? Sarà bella la prima settimana, poi finirà come tutte le fontane in Italia: spenta e già morta in partenza”. Dubbi anche sul molo in legno, realizzato con un materiale che si degrada velocemente.

Il problema, infine, per Giangrandi, è che “questo progetto è partorito tutto dal Comune, senza condivisione, anche delle responsabilità, delle attività economiche della piazza. Già ora l'area del cantiere è nel degrado, con senza tetto e animali che dormono sotto i portici, quando la piazza sarà pronta lo sarà in un'area ormai senza attività economiche e quindi senza passaggio di persone”. Il rischio è che arredi e giochi per bambini diventino poi monopolio degli attuali “abitanti” della piazza.

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