Cronaca

Il gigolo "Francy il dolce" si racconta: "E' il sogno di molti uomini, ma le donne che pagano sono poche"

Per lui è un mestiere come gli altri e si trova spesso a passare in Romagna per incontrare le sue clienti. Non ha ufficio, lavora esclusivamente a domicilio e non ha orari, notte compresa

Per lui è un mestiere come gli altri e si trova spesso a passare in Romagna per incontrare le sue clienti. Non ha ufficio, lavora esclusivamente a domicilio e non ha orari, notte compresa. Francesco, 31 anni,  è un gigolo - sul web si presenta come  "Francy il dolce" - e alza un velo su un mondo coperto da una “patina” che lo rende quasi impenetrabile, quello della prostituzione maschile. Se, infatti, il fenomeno della prostituzione femminile è noto in tutti i suoi risvolti - purtroppo spesso fatti di sfruttamento e di violenza - quella degli uomini che “si vendono” alle donne sembra quasi inesistente, eppure c’è.  Lo racconta "Francy il dolce".

Cosa fa un gigolo? Che tipo di clientela ha lei? Da quanto tempo pratica quest'attività?
“Un gigolo tendenzialmente si offre alle donne ma esistono anche i gigolò gay, noti come escort gay. Io ho 31 anni, sono un gigolo etero che offre tendenzialmente compagnia, ma nulla vieta alle mie clienti di andare oltre. Ho iniziato a promuovermi un paio di anni fa attraverso il mio sito internet”.

Amicizia o sesso, quali sono le richieste delle sue clienti? 
“Molte donne mi contattano per sesso, quelle che invece dicono che non vogliono fare sesso alla fine lo fanno ugualmente, credo che sia anche per colpa mia perché sono un diavolo tentatore. Molte donne sono insicure e non hanno il coraggio di chiedere, quindi hanno bisogno di una spinta”.

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Al di là della prestazione sessuale per la quale viene pagato, qual è secondo lei l'esigenza più intima di chi si rivolge ad un gigolo?
“Le donne vogliono fare l’amore, vogliono qualcuno che le faccia sentire desiderate e apprezzate. Molte mie clienti sono sposate o fidanzate e hanno un partner che le trascura, poi ci sono quelle che ormai si sono arrese sugli uomini e dato che non si sentono fortunate in amore preferiscono pagare piuttosto che farsi prendere in giro. Le prestazioni sessuali non sono così importanti quanto molti possono credere, per chi svolge la mia attività conta di più creare passione e coinvolgimento anche perché in questo modo si fidelizzano le clienti”.

Nella prostituzione maschile che fetta riveste la clientela omosessuale?
“Io sono un gigolo etero e quindi non ho una mole di lavoro che avrebbe un gigolo gay, ho una media di 2 o 3 contatti a settimana ma molti non vanno a buon fine, soprattutto per una questione economica. Le donne che pagano gli uomini sono poche, quindi questo mi porta a spostarmi in tutta Italia rispetto ad un escort gay che può lavorare tranquillamente a livello locale. Ricevo spesso contatti da uomini che rifiuto perché provengo da una famiglia del Sud molto tradizionalista. Ognuno può fare quello che vuole ma non mi piace che qualcuno dica che sono antico o addirittura ignorante, la società attuale tramite la tv ci sta facendo il lavaggio del cervello per far passare anormali i tradizionalisti”. 

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Quanto costano, a grandi linee, i suoi servizi? 
“Di solito parto da un minimo di 200 euro più spese di viaggio, il costo varia in base alla distanza e al tipo di servizio richiesto”.

Cosa l'ha spinta a questo lavoro? Non le ha creato imbarazzo coi suoi parenti e amici?
“Svolgo questo lavoro in modo sereno sia perché mi piace fare sesso e sia perché i soldi non bastano mai. Ad esempio per mia scelta nel marzo 2016 ho interrotto questa attività per poi riprenderla nel mese di dicembre, semplicemente perché avevo intrapreso una relazione amorosa. Credo che possa essere più imbarazzante per una donna fare l’accompagnatrice, gli amici e gli zii che sono al corrente di tutto mi danno una pacca sulla spalla. Molti uomini sono alla ricerca del sesso, quindi il fatto che mi faccia pagare è il sogno di tanti”.

Le capita di avere clienti in Romagna? 
“L’Emilia Romagna è una regione abbastanza attiva ma è anche un territorio con molti gigolo. Delle mie clienti romagnole mi viene in mente una che mi contattò, desiderava fare l’amore in modo passionale. Poi conoscendola ho capito che aveva bisogno di amore, ma anche di sesso! Infatti quando mi vede connesso su Facebook per stuzzicarmi invia delle foto diciamo artistiche”.

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Spesso si dibatte sulla emersione della prostituzione. Lei che ne pensa? Ci sarebbe molta più concorrenza per lei?
“Sinceramente io non incontro tutte le clienti, faccio un minimo di selezione e svolgo questo lavoro in modo occasionale in quanto sono un informatico e lavoro tutto il giorno davanti al computer. Tra l’altro sto valutando l’idea di andare via dall’Italia per intraprendere un attività in Asia, quindi non mi importa che l’Italia vada a rotoli con questo governo parassita che non supporta i giovani e le attività imprenditoriali. Questo non è il lavoro della mia vita e dato che non è continuativo, fino a quando non si superano i 4000 euro annuali risulta un’attività occasionale, se un accompagnatore supera questa somma, lo Stato con la legge attuale non può chiedere di pagare le tasse altrimenti commetterebbe il reato di sfruttamento alla prostituzione”.

Spesso i critici dicono che la prostituzione genera un grande business che sfugge al pagamento delle tasse. Lei che ne pensa?
“I gigolo per donne non guadagnano molto, conosco diversi colleghi apparsi in varie emittenti nazionali e guadagnano circa uno stipendio ma esiste anche il caso del gigolo più famoso d’Italia che afferma di guadagnare oltre 10.000 euro al mese, credo che lui sia un eccezione. Diverso è il discorso degli escort gay, loro lavorano tanto e guadagnano tanto”.

Esistono persone che, per il fatto che pagano, la trattano come un "oggetto"?
“No perché divento molto antipatico in tal caso” 

Il suo lavoro la rende una persona sola negli affetti e nelle amicizie, una volta smessi i panni del gigolo?
“In realtà amo molto stare solo per godermi tutto nella massima tranquillità, soprattutto quando lavoro al computer per poi andare a cercare la compagnia a mio piacimento”.
 

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