Cronaca

Rockin'1000, 500 in piazza per la sigla storica dell'Eurovision: "Ora lo Stade de France. La musica unisce contro la guerra"

Rockin'1000 continua a colpire e lo fa nel modo coinvolgente ed emozionante che solo la musica sa fare. L'ideatore Fabio Zaffagnini si racconta

archivio foto Rockin'1000

Rockin'1000 continua a colpire e lo fa nel modo coinvolgente ed emozionante che solo la musica sa fare. Lo scorso 7 e l'8 aprile, infatti, più di 500 musicisti di Rockin'1000 si sono dati appuntamento in piazza San Carlo a Torino per registrare un'inedita versione del Te Deum sigla storica dell'Eurovision arrangiata in chiave rock e un contenuto speciale che andrà in onda durante le serate dell'Eurovision. Si tratta di una versione di Give Peace a Chance di John Lennon: un messaggio di pace di cui Fabio Zaffagnini, il "creatore" della più grande rock band del mondo, famoso per aver riunito 1000 musicisti, nel 2015, a Cesena, a suonare "Learn to Fly" dei Foo Fighters, va molto orgoglioso. "Praticamente ci hanno contattato, quasi contemporaneamente, due gruppi di creativi diversi che lavorano, però, entrambi per Eurovision - spiega Fabio - Uno lavora per i contenuti, l'altro per la finale. Così abbiamo girato lo spot televisivo e un altro contenuto che andrà in onda durante la finale della gara musicale. Sono molto contento perché è la testimonianza che l'idea di quello che rappresenta Rockin'1000 è potente e molto attuale nonostante siano trascorsi 7 anni dall'inizio".

Da quel 2015 siete cresciuti. Vi siete trasformati in impresa innovativa e società benefit con una community presente in 138 Paesi. Di strada ne avete fatta...

"Sì. Non l'avrei mai immaginato. All'inizio era una visione, forse una goliardata, poi le cose sono venute da sole. Mettere insieme dei musicisti vuol dire unire storie, condividere percorsi, scatenare rapporti che diventano profondi e reali. Noi abbiamo osservato le dinamiche che si formavano spontaneamente, le abbiamo seguite, assecondate, ci siamo messi al loro servizio. La magia delle relazioni ha fatto il resto.

A cosa ti riferisci? Cosa c'è oltre la musica?

All'interno della nostra community, per esempio, abbiamo musicisti ucraini, polacchi e russi. Il solo pensiero che utilizzassero i nostri canali per aiutarsi tra di loro mi ha emozionato moltissimo. Nei primi tempi della guerra, infatti, musicisti polacchi hanno contattato musicisti ucraini per creare corridoi e portarli fuori dal Paese. E ci sono riusciti. Altri, invece, hanno fatto raccolte di medicinali e di fondi per sportarli nel territorio di guerra. Insomma è un bell'esempio di condivisione e di solidarietà che va oltre la musica.

Avete altri progetti in serbo per questi mesi?

Sì, abbiamo organizzato un concerto allo Stade de France a Parigi, uno dei luoghi per concerti più prestigiosi al mondo. L'abbiamo rimandato per due anni di fila causa Covid e ora, finalmente è venuto il momento. Il 14 maggio ci sarà il concerto per cui sono andati già venduti 45 mila biglietti. Ne mancano 5 mila al sold out. Abbiamo una scaletta musicale molto ricca con le grandi hit della musica rock, alcuni pezzi francesi molto popolari e la presenza di vari ospiti, tra cui Matthieu Chedid. A mettere in piedi lo spettacolo hanno contribuito grandi professionisti che hanno lavorato per l'apertura delle Olimpiadi, sarà un evento molto originale e spettacolare.

Ora Rockin'1000 ha due uffici: uno a Roma e uno a Milano. Sei impegnatissimo, riesci a stare un po' in Romagna?

Sì, cerco di stare in Romagna il più possibile perchè è la mia città. Qui ci vivono molti miei amici e la mia vita è qui. Però è anche molto bello sentirsi un po' figlio del mondo e, soprattutto, riuscire a far qualcosa che esca dai confini perché il messaggio che lancia è un messaggio universale. Questo mi dà molta soddisfazione.


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