Economia

Saldi, il gelo non frena la corsa all'affare: vendite in aumento

Secondo un'indagine delle associazioni di categoria, la quasi totalità dei commercianti è partita con i saldi di fine stagione il 5 gennaio scorso

Con i saldi iniziati da pochi giorni è già tempo di primi bilanci. In occasione della partenza dei saldi, Confcommercio ha realizzato in collaborazione con Format Research un'indagine sui consumatori e sulle imprese del commercio al dettaglio, che comprende anche un campione di imprese del cesenate. "E' in aumento - osserva il direttore Confcommercio Giorgio Piastra - la percentuale di utenti che compreranno in occasione dei saldi invernali 2017: il 58,5% contro il 55% dell'anno passato, sempre inferiore comunque a cinque anni fa quando si registrava quasi un 70%".

PREFERENZE - "Le preferenze di acquisto vanno, anche se meno dello scorso anno, secondo tradizione, ai capi di abbigliamento (92,1%), calzature (79,2%), accessori (32,1%) e biancheria intima (27,4%) - osserva Piastra -. Il budget di spesa è fino a 200 euro per il 78,1% dei consumatori. Si continua a dare importanza alla «qualità» dei prodotti come nei periodi pre-crisi: in aumento, la percentuale di chi considera «molto o abbastanza importante» il periodo dei saldi, il 43,9% contro il 42,6% del gennaio 2016. I consumatori continueranno ad acquistare prodotti di marca, griffati e non prodotti di qualsiasi tipologia. Il web è protagonista degli acquisti anche per i saldi: sono in aumento di 7,2 punti percentuali la quota degli italiani che acquisteranno prodotti a saldo online".

ASPETTATIVE - "In crescita, seppure lieve, rispetto al gennaio 2016, le aspettative delle imprese - prosegue il direttore Piastra - : il 23,3% ritiene che in occasione dei prossimi saldi invernali i propri punti vendita saranno visitati in misura maggiore rispetto alla stagione precedente. Il 48,2% dei negozi proporrà mediamente non oltre il 30% di sconto sugli articoli posti in saldo. Sale al 4,7% la percentuale di imprese che proporrà prodotti ad oltre il 50% di sconto. Le imprese del commercio al dettaglio che sostengono che i saldi invernali 2017 incideranno oltre il 30% sulle vendite totali sono il 6,4% (contro il 6,2% del 2016). Il 59,5% delle imprese del commercio al dettaglio non si dichiara d'accordo con la liberalizzazione totale dei saldi. Quasi 8 imprese su 10 sono d'accordo con l'idea di istituire una data unica per l'inizio saldi a fine del mese di gennaio".

continua nella pagina successiva ====> LO STUDIO DI CONFESERCENTI

CONFESERCENTI - Secondo un'indagine del Centro Studi della Confesercenti Cesenate, la quasi totalità dei commercianti è partita con i saldi di fine stagione il 5 gennaio scorso. “Quest’anno - dichiara Armando Casabianca, presidente della Confesercenti Cesenate – l’attesa era ancora più forte degli anni precedenti per la maggior parte dei nostri commercianti in quanto i saldi giungono a seguito della disposizione della Regione tesa a impedire le vendite promozionali il mese precedente l’inizio dei saldi stessi. Il primo dato rilevante è che il 94% del campione intervistato (cento imprese del comprensorio) ha dichiarato di aver iniziato i saldi”.

NUOVI CLIENTI - “Una considerazione da fare – prosegue Casabianca – è che molti esercenti hanno affermato che i negozi sono stati visitati da clienti nuovi. Il che conferma, e non è poco, la validità dei saldi come strumento di promozione e pubblicità. Riteniamo, inoltre, che sia anche il sintomo di acquisti precisi e mirati, prima dei quali il consumatore visita più negozi per scegliere con attenzione cosa comprare”. “Complessivamente - interviene Graziano Gozi, direttore della Confesercenti Cesenate - la situazione segna un miglioramento delle vendite rispetto allo scorso anno ma dovremo attendere alcune settimane per verificare se l’orientamento di questi giorni tenderà a consolidarsi”.

AUMENTO DELLE VENDITE - “Ad oggi – spiega Graziano Gozi –  le imprese che dichiarano un aumento delle vendite rispetto all’avvio dei saldi dello scorso anno sono complessivamente il 29% del nostro campione. Denuncia una diminuzione di fatturato il 14% degli intervistati mentre il 57% rileva una sostanziale stabilità. Abbiamo chiesto, inoltre, un giudizio sulla nuova norma indirizzata ad impedire le vendite promozionali il mese precedente i saldi. Ne esce una situazione molto contrastata, con il 42% che la ritiene utile, il 28% che la considera sbagliata ed il 30% che vuole attendere prima di esprimersi”.

OCCASIONI - “L’indagine – conclude Gozi – ha confermato che l’attesa dei saldi costituisce tuttora una vera e propria consuetudine per tanti consumatori. Inoltre, in una fase di difficoltà economica generalizzata, siamo in presenza di una ulteriore spinta a ricorrere agli acquisti in queste occasioni. Il nostro auspicio è che le vendite di fine stagione proseguano con lo stesso slancio nei prossimi giorni e possano permettere alle imprese di tirare un bel sospiro di sollievo in apertura del 2017”.


Si parla di