Economia

Innovazione: UniCredit premia l’export d’eccellenza nell’ortofrutta

La premiazione è avvenuta nella serata di gala svoltasi nel Castello Malatestiano di Rimini

UniCredit ha premiato l’export d’eccellenza nell’ortofrutta con la terza edizione dell’Unicredit award for internationalization. Nell’iniziativa promossa nel corso di Macfrut, sul podio sono salite due imprese che hanno fatto dell’innovazione il loro cardine: Sorma Group e Suba Seeds di Cesena. La premiazione è avvenuta nella serata di gala svoltasi nel Castello Malatestiano di Rimini. A ritirare il premio per Sorma Group è stata Silvia Lotti, Maurizio Tumidei invece per Suba Seeds: entrambi premiati da Andrea Bucchi e Livio Stellati di UniCredit. Tra i presenti anche Daniele Traversa e Leonardo Gregianin sempre di UniCredit. L’iniziativa rientra nell’ambito della partnership tra UniCredit e Macfrut. Nelle edizioni passate l’UniCredit award for internationalization era stato assegnato a Unitec (Lugo - Ravenna) e Zespri (Nuova Zelanda) nel 2015; Sun World (Usa) e Gruppo Turatti (Venezia) nel 2016

continua nella pagina successiva ====> BIO IN DOPPIA CIFRA

Il Bio cresce in doppia cifra: +28% - Il bio conquista sempre più consumatori e l’ortofrutta fresca biologica conferma il ruolo determinante nelle vendite di prodotti biologici nella Gdo (pesa per l’11 %), con ulteriori potenzialità di mercato. Un successo crescente che emerge dalla ricerca Nomisma presentata a Macfrut durante il workshop CCPB, ente di certificazione e controllo di prodotti biologici. In Italia le vendite di ortofrutta bio a peso imposto (mese terminante marzo 2017) hanno infatti raggiunto 147 milioni di euro nella sola Gdo (dati Nielsen), segnando un balzo del +28% rispetto all’anno precedente. La domanda di alimenti a marchio biologico in Italia è cresciuta sia in termini di vendite che di famiglie acquirenti (in Italia il 77% ha acquistato almeno un prodotto bio nell’ultimo anno, contro il 74% rilevato da Nomisma lo scorso anno). In questo contesto i prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse da parte dei consumatori. I risultati della Survey Nomisma-Macfrut Bio mostrano che il 60% delle famiglie italiane ha acquistato frutta e verdura a marchio biologico in almeno una occasione nel 2016.

Lo studio Nomisma ha approfondito anche le abitudini e le motivazioni dei consumatori italiani che si rivolgono al bio, dedicando inoltre un focus sui comportamenti del consumatore tedesco di prodotti alimentari bio e di ortofrutta in particolare. In generale emerge che la domanda di alimenti a marchio biologico è cresciuta in entrambi i Paesi sia in termini di vendite che di famiglie acquirenti, anche se in Germania il biologico nel suo complesso ha dimensioni più rilevanti con 9,5 miliardi le vendite bio (tutti i canali e tutte le categorie di prodotto) nel 2016. Ma chi è l’acquirente italiano tipo del prodotto bio e da che cosa è spinto a questa scelta? Tra i fattori che aumentano l’interesse verso il bio vi sono reddito e istruzione: la maggior capacità di spesa e titolo di studio più elevato del responsabile acquisti della famiglia si associano a tassi di penetrazione più elevati. Anche la classe di età è una chiave di lettura, con una quota sempre maggiore tra 30 e 44 anni, inoltre l’interesse per l’ortofrutta fresca bio è più forte se rapportata agli stili alimentari: attenzione alla dieta, vegetariani, vegani, dieta macrobiotica. Sicurezza e salubrità sono i primi motivi alla base della scelta bio, ma anche il valore della sostenibilità e la preservazione dell’ambiente sono valide spinte motivazionali.

continua nella pagina successiva ====> L'AGRICOLTURA DEL FUTURO

L’agricoltura del futuro è verticale  - Coltivare con meno terra, meno acqua e nessun utilizzo di pesticidi in zone sovraffollate o inospitali: tutto questo è possibile. È la Vertical Ffarm, una coltivazione organizzata su piani sovrapposti dove il suolo viene sostituito da zolle di torba a ciclo continuo e le piantine crescono grazie ad una illuminazione a led e un impianto di condizionamento centralizzato. Se ne è parlato nel convegno organizzato da Idromeccanica Lucchini "Vertical farm, un mezzo ad alta tecnologia per ridurre la fame nel mondo?”. Numerosi i vantaggi di questo tipo di coltivazione che, potendo essere installata in ambienti totalmente ermetici, evita gli attacchi di batteri e funghi e quindi l’utilizzo di difese chimiche, oltre a funzionare per 365 giorni all’anno. La vertical farm è anche sostenibile dato che consente un’efficienza massima dell’utilizzo dell’acqua grazie al riciclo integrale che arriva a recuperare anche l’acqua stessa traspirata dalle piante. Nella vertical farm il prodotto è fresco, raccolto e mangiato senza alcun tipo di passaggio intermedio e ha una serie pressoché infinita di applicazioni: le coltivazioni verticali possono essere allestite all’interno di comodi container situati in città, nelle zone industriali, in siti remoti, in barca, nel sottosuolo e perfino nel deserto, per il futuro anche nello spazio. La vertical farm produce 32 mila piante l’anno e consente inoltre produzioni su misura con concentrazioni di principi attivi molto più alte rispetto alle piante tradizionali.

Il Concorso gioca e vinci verdure di Romagna - Chi mangia verdure di Romagna vince buoni per il benessere e per il divertimento. Questa è la novità di "Verdure di Romagna", nuovo brand di casa Sipo, che a Macfrut lancia il concorso a premi "Gioca e Vinci Verdure di Romagna", che avrà inizio a giugno e terminerà in settembre. In palio buoni legati al benessere e al piacere. Ecco come funziona. L’utente deve acquistare due confezioni di Verdure di Romagna al supermercato e poi fotografare lo scontrino. Collegandosi al sito di Verdure di Romagna deve spedire la foto e ogni giorno vengono estratti, per i più fortunati, due biglietti per Mirabilandia. È prevista anche un'estrazione finale con in palio interessanti week-end per due persone.


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