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Al Comunale di Cesenatico lo spettacolo della Compagnia "Il Dirigibile"

Giovedì 1 dicembre (ore 21) al Teatro Comunale di Cesenatico la Compagnia Il Dirigibile formata da ospiti e operatori del Centro Diurno Psichiatrico di via Romagnoli del Dipartimento di Salute Mentale di Forlì presenta "Uno spettacolo sciuè sciuè" interpreti
Antonietta Pretolesi, Barbara Zanella, Daniele Frignani, Elisa Succi Cimentini, Federico Ballerini, Franco Tomasini, Linda Albani, Loredana Milandri, Luana Pellegrini, Manuela Rossi, Massimo Iazzi, Mirella Crisci, Miriam Pacilli, Luca Zozzi, Patrizia Nardi, Roberta Mercatali, Stefania Fabbri. Scenografie della stessa Compagnia Il Dirigibile, collaboratori tecnici e di scena Cinzia Tonelli, Franco Tomasini, Laura Trolli, montaggio effetti sonori e musiche di Alberto Ferrari, sceneggiatura e regia di Michele Zizzari.

Contenuti - Una sgangherata compagnia di teatro tenta di allestire uno spettacolo, ma il protagonismo di alcuni attori, i luoghi comuni dettati dai media e dalla pubblicità e l’incertezza del regista producono solo un’accozzaglia di frammenti animati dall’esibizionismo individuale, dall’onnipresenza dei soliti famosi della tivù e dalla banalità. E così tra contraddizioni e condizionamenti falliscono sia il tentativo velleitario degli attori di emanciparsi da una regia inconcludente sia il progetto poco convincente del regista, anche se cerca disperatamente di sottrarsi dall’ingerenza prepotente dei condizionamenti esterni. Il tutto è però rappresentato e raccontato fuori dalle righe, con originale ironia ed esilarante comicità. Uno spettacolo squinternato, caratterizzato da una continua sequenza di gag a sorpresa e colpi di scena, che è metafora della condizione di estrema confusione valoriale e progettuale in cui si dibatte l’umanità contemporanea, che attraversa una fase caratterizzata da un’enorme difficoltà a trovare nuovi orizzonti ideali e culturali e modelli alternativi di relazione umana e di organizzazione sociale. Una condizione di smarrimento nella quale né il progresso tecnologico, né la scienza, né l’arte, né la politica riescono a dare risposte adeguate e dove consapevolezza, nuovi stili di vita e libertà d’espressione faticano a emergere, ingabbiati e sviliti dalla pressione omologante di una cultura di basso profilo. Resta una sola speranza: l’imprevedibilità degli eventi e dei rivolgimenti che l’esistenza riserva per tutti... e una clava.

ingresso libero


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