Eventi

Amanda Sandrelli dà corpo e voce a "Il Tango del marinaio"

Filomena la strega buona, Antonito il potatore divenuto parrucchiere, Pietro dai bei capelli lunghi e Agnese, bellezza da sirena. E’ una storia di emigranti e di magia, di amore e di oblio, una storia che evoca la Storia, quella tragica dell’Argentina, “Il Tango del marinaio” di Giovanni Clementi, con Amanda Sandrelli, in scena in Prima nazionale giovedì 7 dicembre (ore 21) al Teatro Petrella di Longiano. Una nuova produzione Cronopios (che firma il cartellone della stagione 2017/18 dello storico teatro romagnolo), dopo quella di Artusi, bollito d’amore andata in scena il 27 e 28 ottobre scorsi.  

“Il Tango del marinaio”, progetto per il quale è stato scelto il Teatro Petrella come “palestra” e punto di partenza di un viaggio che prevede l’approdo, nel 2018, nei teatri italiani, è la storia di un padre, al secolo Antonio Marsi, classe 1851. Un marchigiano che partì da Genova, su una barca dal nome di stella, diretto in Argentina, a Buenos Aires. Iniziò a tagliare capelli e “barbe umide d’acqua e pianto” e diventò barbiere provetto nel Barrio de La Boca.

Ed è la storia di una figlia, Filomena, segnata indelebilmente nel fisico e nell’anima dalla sorte.

A dar voce e corpo al racconto, l’attrice Amanda Sandrelli, accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo di Carmine Ioanna e con le illustrazioni di Roberto Ballestracci.

Una pièce che intreccia il ricordo dei profumi di ciauscolo e di brodetto, rimasti al di là dell’Oceano, nelle Marche, al via vai dei bastimenti che nella città delle Buone Arie scaricavano uomini e donne in cerca di fortuna: uomini onesti e donne che si vendevano per quattro soldi, femmine timorate di Dio e maschi col sombrero a fare ombra sui loro delitti. Coppole, Borsalini, qualche paietta, nessun cilindro…

Finché la Storia, quella con la maiuscola, tinge di sangue pavimenti e coscienze. Mentre Filomena la strega, che mai ha conosciuto l’amore, nonostante tutto continua ad aspettare il suo marinaio, nascosta dietro le persiane, per un ultimo tango sul vecchio ponte nero di ruggine. 


Si parla di