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"Cammelli a Barbiana", al teatro di Sogliano uno spettacolo su Don Milani

Sabato 18 marzo al teatro Turroni di Sogliano va in scena "Cammelli a Barbiana", racconto su Don Lorenzo Milani di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, regia di Fabrizio Saccomanno, con la collaborazione della Fondazione don Lorenzo Milani e del festival Montagne Racconta.

Un ragazzo ricco, sorridente e bello. In lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ‘43, lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d'anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo darà vita - con pochi ragazzi di mezza montagna - al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani.

La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, è scritta a quattro mani da Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, al primo spettacolo per il pubblico serale dopo quattro narrazioni premiate tra i migliori lavori del teatro ragazzi italiano degli ultimi anni. Per ora non è fatta per essere ascoltata dai bambini, ma agli adulti parla, per buona parte, proprio di bambini e di un amore senza compromessi. È la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Lassù c'è tutto il tempo che serve per aspettare gli ultimi. Una storia raccontata da Luigi D’Elia, un artigiano della narrazione e un educatore ambientale. “Cammelli a Barbiana” è un racconto a mani nude, senza costumi e senza scena. Solo una sedia e un rosario, fabbricato con i legni dei boschi di Barbiana. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.


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