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"Detector", uno spettacolo "italo-romagnolo" alla Grotta Ipogea di Sogliano

Venerdì all'interno della suggestiva Grotta Ipogea di Sogliano, nell'ambito della rassegna teatrale "FuoriLuogo", andrà in scena "Detector", spettacolo di e con Francesco Tonti tratto da un testo di Francesco Gabellini.

Questo racconto in prima persona, in dialetto romagnolo e italiano, narra con ironia la storia di un portiere notturno alle prese con un metal detector, una aggeggio di cui ignora l’utilizzo ma che diventa presto un prezioso strumento per la ricerca di oggetti smarriti nelle spiagge della riviera, oggetti carichi di storie e di umanità. Il portiere si imbatterà in qualcosa di importante: un oggetto capace di riportarlo indietro nel tempo, agli anni della sua giovinezza.

Gabellini tinge il protagonista di sfumature romantiche, proiettando lo spettatore in atmosfere rivierasche poetiche e malinconiche. Un uomo che forse al tepore di ogni fine stagione non smetterà di imbracciare il suo detector, alla ricerca di storie dimenticate. Per Libero – così si chiama il personaggio del monologo – le azioni di cercare, scavare e trovare sono sostanziali. E gli oggetti che trova, grazie al suo detector, assumono inizialmente un valore “umanitario”, come dice lui, trasformandolo in “una specie di Robinùd tutto computerizzato” e poi, inaspettatamente, un valore affettivo, trovando un oggetto capace di farlo tuffare nei ricordi, capace di evocare un passato amoroso.


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