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I Giovani Democratici in un incontro dal titolo "Allarme Gender"

Quando si parla di unioni civili le confusioni ed i malintesi sono molti, ed il clima che si è venuto a creare nelle ultime settimane, con l’avvicinarsi del giorno del voto da parte del Parlamento del Ddl Cirinnà, ha molto preoccupato i Giovani Democratici di Cesena, che invitano tutta la cittadinanza a partecipare ad un incontro dal titolo “ALLARME GENDER! La discriminazione nell’Italia di oggi e l’invenzione del Gender” organizzato (in collaborazione con il Circolo Arcigay “Alan Turing” di Rimini) per venerdì 26 febbraio alle ore 20:45 presso il Palazzo del Ridotto di Cesena (Piazza Almerici).

I relatori della conferenza saranno Michela Marzano, Docente di Filosofia Morale presso l’Università Sorbona di Parigi, autrice del libro “Papà, mamma e gender” e Paola Biondi, Psicologa e Psicoterapeuta, Vicepresidente dell’Associazione Altrapsicologia.

I GD dichiarano: "Attorno al Ddl Cirinnà si è architettato ad arte molta disinformazione. Tale disegno di legge ha come unico scopo quello di riparare ad un’ingiustizia, ossia di permettere a tutti di condividere gli stessi diritti e gli stessi doveri indipendentemente dal proprio orientamento sessuale. Tramite, poi, la norma che permetterà la stepchild adoption (anche se ora pare che questo punto verrà stralciato) si cerca solo di proteggere bambini e bambine che già esistono, che già vivono in famiglie omogenitoriali. Solo che, a differenza di tutti gli altri bambini, non sono giuridicamente protetti. E’ facile, a questo punto, parlare di bimbi comparti e di donne sfruttate, facendo peraltro una certa confusione tra famiglie omogenitoriali e gestazione per altri. Non si può far finta di non sapere che la stragrande maggioranza delle coppie che hanno ricorso alla gestazione per altri sono eterosessuali e che in quel caso la stepchild adoption è già possibile. Una volta nati, i bambini  non possono essere considerati responsabili del modo in cui sono venuti al mondo e pagare le eventuali colpe dei genitori.
Ridurre la maternità e la paternità unicamente alla biologia, ci fa dimenticare che la maternità e la paternità sono dei ruoli, che una madre adottiva o un padre adottivo – che non hanno alcun legame biologico con i figli – sono i veri genitori e che non basta mettere al mondo un figlio per essere madre o padre. Nessuno mette in dubbio che i figli siano un dono e non un diritto. Vogliamo solamente affermare che l’amore, la cura, la maternità e la paternità non sono il frutto della biologia o della genetica. Se così fosse dovremmo negare la possibilità dell’adozione anche a tutte le coppie eterosessuali sterili. Anche le famiglie che da una parte di italiani non vengono ritenute neanche tali, hanno il diritto di essere riconosciute e protette. E se all’apertura per maggiori diritti si contrappone la Teoria del Gender, di cui francamente noi (in compagnia del mondo accademico e scientifico globale) continuiamo a non comprenderne il contenuto, si può ben capire quanto la discussione su tali temi abbia generato confusioni e malintesi."


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