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il 14 dicembre inaugura la mostra a Casa Merini: "Dario Fo, il Maestro dei Pennelli”

Mercoledì 14 dicembre l’inaugurazione di “Dario Fo, Il Maestro dei Pennelli”, una mostra di dipinti e disegni che il Premio Nobel realizzò a Casa Grassi a Cesenatico, contenuti nell’omonimo libro di Fabio Grassi - L’evento, col patrocinio del Comune di Milano e di alcune associazioni no-profit, è in collaborazione con il Centro Europeo Teatro e Carcere (CETEC – Dentro/Fuori San Vittore) diretto da Donatella Massimilla – La mostra dei dipinti e disegni che il Premio Nobel realizzò a Casa Grassi a Cesenatico, si terrà nello Spazio Alda Merini dal 14 dicembre al 29 gennaio 2023 – L’ evento è molto importante anche alla luce del fatto che lo stesso Dario Fo avrebbe voluto venisse assegnato il Nobel per la Letteratura ad Alda Merini, segnalandola all’Accademia di Svezia.

Si terrà mercoledì 14 dicembre alle 18.30 l’inaugurazione della mostra dei dipinti e dei bozzetti teatrali realizzati da Dario Fo e inseriti nella Collezione Grassi, dipinti inseriti nel libro di Fabio Grassi “Dario Fo, il Maestro dei Pennelli – Come il Premio Nobel dipingeva il suo teatro” (Randagio Edizioni 2022). La mostra, realizzata in collaborazione con il Centro Europeo Teatro e Carcere (CETEC – Dentro/Fuori San Vittore) diretto da Donatella Massimilla, regista e drammaturga teatroterapeuta cui il Comune di Milano assegnò, nel 2018, l’Ambrogino d’Oro per la sua attività, unisce idealmente il libro e la mostra delle opere di Dario Fo alla memoria della più grande poetessa italiana, Alda Merini. La mostra d’arte verrà ospitata dal 14 dicembre al 29 gennaio prossimi allo Spazio Alda Merini – Casa delle Arti, in Via Magonza 32, a Milano, cioè la Casa Museo dedicata alla poetessa scomparsa nel 2009 e alla quale lo stesso Dario Fo avrebbe voluto venisse assegnato il Nobel per la Letteratura, segnalandola all’Accademia di Svezia.

Alda Merini ebbe un legame molto forte con la città di Milano, ed in particolare con i Navigli, dove nacque e visse la sua vita tormentata caratterizzata anche dalla follia e dall’esperienza in manicomio. Lo stesso Bar Charlie, il pianobar sui Navigli dove la poetessa passava le sue giornate scrivendo, suonando e incontrando le persone a lei care, sempre gestito dal CETEC, è stato trasferito dentro lo spazio Alda Merini, e oltre ad essere un caffè, è anche contesto di reinserimento sociale e lavorativo per donne che fuoriescono da situazioni di violenza e reclusione.

Dario Fo è stato anche ospite più volte nel Carcere di San Vittore, anche invitato dal CETEC, ed insieme a Franca Rame il suo impegno civile e il suo spirito libero lo ha sempre fatto sentire vicino alle persone che dentro un luogo recluso attraverso le arti e il teatro, trovano forza di riscatto e costruiscono il loro reinserimento sociale e lavorativo. Anche per questo il ponte fra un Fuori e un Dentro continuerà con una presentazione del Libro di Fabio Grassi e delle slide dei quadri della Mostra in un apposito incontro tra le mura del carcere di San Vittore, nella biblioteca della sezione femminile nella quale è conservata una litografia realizzata dal Maestro che raffigura un “cenacolo” di donne. Le persone detenute a San Vittore ben ricordano, inoltre, la rappresentazione che Dario Fo fece, qualche anno fa,
nella chiesa del carcere proprio nel giorno di Natale, con il suo famoso monologo di San Francesco accompagnato dall’orchestra di bambini violinisti, gli archistorti di Reggio Emilia.
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