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"Il grande spirito del rock", l'influenza degli Indiani d'America nella musica Usa

La rassegna di cinema e musica Across the Movies in collaborazione con Cesena Cinema e Biblioteca Malatestiana presenta una serata speciale questo martedì 10 aprile al Cinema San Biagio di Cesena in Via Aldini 24 che sarà dedicata al grande e misconosciuto ma grande contributo degli indiani d'America all'evoluzione della musica statunitense, dal rock al blues, dal jazz al pop fino alla canzone d’autore. Il cardine della serata che prenderà il via alle ore 21:00 sarà la proiezione del film Rumble: Il grande spirito del rock arricchita dalla presenza del giornalista e storico del rock Luigi Bertaccini che introdurrà il film e del musicista pisano Dome La Muerte che si esibirà dal vivo. 

"RuRumble: il grande spirito del rock è un film documentario statunitense per la regia di Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana vincitore del Premio speciale della giuria al Sundance 2017 che porta alla luce l'influenza, diretta e indiretta, che i nativi americani e la loro musica hanno avuto nella nascita dei più importanti generi musicali contemporanei. 

Il pioniere del blues Charlie Patton, la stella del Jazz Mildred Bailey, il leader di The Band Robbie Robertson, i cantautori Peter La Farge e Buffy Sainte-Marie e il più grande di tutti, Jimi Hendrix hanno sangue indiano e sono tra i grandi nomi della musica americana che hanno provveduto a mantenere vivo il patrimonio musicale dei nativi americani e che hanno attraverso esso creato una musica inconfondibile, resistendo al tentativo di pulizia della cultura indigena operato in tutto il Paese. La loro musica non era nemmeno destinata a esistere ma ha fatto il giro del mondo. Il titolo "Rumble" riprende quello di un brano strumentale del ’58 della band americana Link Wray & His Ray Men; un brano trasgressivo che venne addirittura censurato - si temeva, infatti, che la ‘violenza’ espressa dal duro suono distorto della chitarra potesse ‘aizzare’ la popolazione e portarla alla rivolta -, ma che, ad ogni modo, ha segnato la storia del rock ed è stato utilizzato nelle pellicole Pulp Fiction, Blow e Independence Day. Link Wray con famiglia di origine indiane Shawnee è stato uno dei chitarristi più influenti degli ultimi cinquant’anni. Con i suoi inconfondibili strumentali ha inventato il “power chord” esplorando da pioniere le potenzialità sonore di distorsione e fuzz. Attraverso aneddoti inediti, materiale d'archivio, interviste e l'intervento di leggende della storia della musica come Steven Van Zandt, Tony Bennett, Martin Scorsese, Steven Tyler, Jackson Browne, Iggy Pop, Marky Ramone, Taylor Hawkins, Dan Auerbach, Slash e molti altri i due registi celebrano il coraggio di questi musicisti di tenere vivo il patrimonio musicale, con tutte le sue armonie e melodie, dei nativi americani, opponendosi alla chiusura della cultura statunitense. Ospite d'onore della serata che si esibirà dal vivo suonando prima del film qualche brano legato agli indiani d'America sarà Dome La Muerte che è uno dei personaggi di culto, leggendari e un'icona del rock alternativo italiano degli ultimi 30 anni, prima nei CCM poi negli Hush, nei Not Moving e nei suoi The Diggers fino ai progetti solisti. Da anni si occupa di promuovere la cultura dei nativi americani, ha collaborato a diversi progetti con il musicista John Trudell (Sioux) e Lance Henson (cheyenne) poeta tra i più rappresentativi della letteratura americana contemporanea, dal 1978 attivamente impegnato nella lotta per i diritti dei Cheyenne. Ha musicato due suoi testi presenti nel disco Poems for Renegades oltre ad aver accreditato a Lance Henson & Friends l’album Song of Myself dei Not Moving ed anche il successivo album della band, Homecoming risulta vicino alle istanze della cultura dei pellerossa.
 


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