Eventi

Incontro sulle fake news con la giornalista Enrica Perucchietti

Venerdì 20 aprile, dalle 18 alle 19.30, presso la Sala Eventi di Macrolibrarsi (via Emilia Ponente 1705) verrà presentato il libro FAKE NEWS edito da Arianna Editrice (casa editrice del Gruppo Macro). Sarà presente l'autrice, Enrica Perucchietti.
Si tratta di un libro che può essere considerato un vero e proprio grido d'allarme.
La battaglia in corso contro le cosiddette fake news è, in realtà, per Enrica Perucchietti un ulteriore grande passo verso una forma moderna di psicoreato, voluta da forze governative che non accettano il pensiero controcorrente.
Un tema super-bollente soprattutto in questi tempi dove il termine fake news è diventato quasi di moda ma dietro ci sono realtà e nuovi rischi non sempre di facile interpretazione.
Dopo i successi di Governo Globale, La Fabbrica della Manipolazione e Unisex, l'autrice torna ad analizzare, con questo suo nuovo libro,  il rapporto tra i mezzi di comunicazione, il potere e le strategie del controllo sociale, mostrando come i primi a mentire all’opinione pubblica siano proprio i media mainstream.
“Oggi chi non si allinea al pensiero unico e al politicamente corretto – afferma Perucchietti - viene perseguitato, rischia la censura e in futuro, grazie alle proposte politiche di cui parlo ampiamente nel libro, verrà punito con sanzioni se non addirittura con l’arresto”.
Come tutti gli autori davvero controcorrente, Perucchietti è affascinata da Orwell e dal suo capolavoro 1984. E in questo suo libro rilegge le dinamiche della nostra società alla luce di alcuni concetti fondamentali del grande autore britannico.  Non  si  tratta di  una  banale  trasposizione,  né di una ricostruzione a posteriori bensì un viaggio palpitante e preoccupato nella nostra realtà, che appare agli occhi dell’autrice come geneticamente  modificata.   
“Il grido di allarme risuona chiaro e forte – scrive lo scrittore e giornalista Marcello Foa che firma prefazione - ci stanno omologando, ci stanno strappando alla nostra vita, alla nostra felicissima diversità”.


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