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Letture pirandelliane: Diana Manea legge "La macchina"

Prosegue il ciclo di letture a puntate del romanzo Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello organizzato da ERT Fondazione grazie alla collaborazione del Comune di Cesena – Biblioteca Malatestiana: sabato 2 marzo alle ore 17.00 nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena l’attrice Diana Manea legge il terzo episodio, La macchina.

La drammaturgia è curata da Gianmarco Marabini, Carlotta Pansa e Teresa Vila, allievi del corso “Perfezionamento: Dramaturg Internazionale” della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro – laboratorio permanente per l’attore (approvato dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo).

Diana Manea si è diplomata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. È stata diretta da registi come Luca Ronconi, Massimo Castri, Peter Stein, Roberto Guicciardini, Pietro Carriglio, Serena Sinigaglia. Dal 2009 lavora continuativamente con il regista Claudio Longhi, prendendo parte a varie produzioni ERT rappresentate anche a Cesena, fra le quali La resistibile ascesa di Arturo Ui, Istruzioni per non morire in pace, La classe operaia va in Paradiso. Per la Fondazione ERT ha lavorato a progetti di teatro partecipato come Il ratto d’Europa, Carissimi Padri, Un bel dì saremo.

Realtà e finzione, vita e forma: le grandi ossessioni di uno dei più autorevoli drammaturghi e scrittori italiani, Luigi Pirandello. La prima versione di Quaderni di Serafino Gubbio operatore uscì a puntate in rivista nel 1915 con il titolo di Si gira… nel pieno dell’euforia futurista per le nuove tecnologie artistiche.

Pirandello, dallo spirito più incline alla critica umoristica, si immagina un modo meno entusiastico e più ambiguo di raccontare il cinema. Sceglie di farlo con il personaggio Serafino Gubbio, mero operatore cinematografico per la casa di produzione Kosmograph. Un uomo ridotto alla sua mano, al gesto tecnico e spersonalizzato di muovere una manovella, per sfamare la macchina da presa di cui è al servizio e per soddisfare il sempre più esigente mercato dell’intrattenimento. Ma la macchina esercita uno strano fascino, una sua attrattiva, con la sua capacità di confondere realtà e finzione, vita e forma, nel trasformare la persona ripresa in personaggio.

In un mondo in cui il confine tra ciò che esiste e ciò che si rappresenta è sempre più labile, dove finisce l’immagine che abbiamo di noi e dove inizia quello che siamo? L’eroicomico protagonista Serafino Gubbio, operatore al servizio della macchina da presa, e i personaggi strampalati che gli ruotano attorno narrano molto della nostra contemporaneità e della tentazione di sostituire alla realtà la sua immagine falsa.


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