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Il Museo d'Arte Sacra festeggia 30 anni: mostre, ospiti e "opere ritrovate" per l'anniversario

Il Museo d'Arte Sacra, voluto congiuntamente dal Comune di Longiano e dalla Diocesi di Cesena e Sarsina, fu inaugurato ufficialmente il 18 marzo 1989. Da allora ha accolto turisti da ogni parte d’Italia e del mondo, confermandosi come uno dei punti d’interesse più vivaci della città, luogo imprescindibile per il turismo religioso in Romagna.

Per celebrare il trentennale dell’inaugurazione, l’Amministrazione ha programmato due giornate di iniziative, il 6 e 7 settembre, tutte a ingresso gratuito.
Venerdì 6 settembre alle ore 21.00, presso la Sala S. Girolamo, si tiene la conferenza del Prof. Vittorino Andreoli, dal titolo "Il sacro nella personalità e nell'opera di Ilario Fioravanti".
Sabato 7, alle ore 16.00, è prevista l’inaugurazione della mostra "Dal Cenacolo al Compianto. Opere di Ilario Fioravanti", con l’intervento di Ermes Battistini, sindaco di Longiano; Mons. Douglas Regattieri, vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina; Adele Briani Fioravanti, moglie dello scultore e architetto cesenate, scomparso nel 2012.

Nel corso dell’incontro, Massimo Pulini illustrerà l’ultima opera ritrovata di Ilario Fioravanti, Il Cenacolo, in esposizione al Museo d’Arte Sacra fino al 1° dicembre 2019. Di grandi – e insolite – dimensioni (quattro metri per due), l’opera rappresenta l'Ultima Cena: si tratta di affresco applicato su tela che Fioravanti realizzò per la cappella interna al complesso della Congregazione Sorelle dell'Immacolata di Miramare, fondata da don Domenico Masi. L'occasione venne data all'architetto Fioravanti mentre portava a termine la costruzione del grande edificio, con chiesa annessa, della Congregazione, opera cominciata nel 1966 e conclusa nel 1974. Come ricorda Luca Fioravanti, nipote dell'artista nonché “scopritore” del grande affresco che da tempo era caduto nell'oblio, poiché egli «aveva necessità di ritrarre soggetti “dal vero”, nell'affresco vari personaggi hanno il volto di quei muratori che lavo­ravano alla costruzione dell'edificio». Al centro vediamo Pietro, che mostra la mano con l'anello del Pescatore, mentre l'apostolo alla sua destra ha il volto del fondatore della Con­gregazione, don Masi.

Accanto all'opera ritrovata, sono esposte una piccola Crocifissione e un autoritratto – pre­stato dalla moglie Adele – datato anch'esso 1970. Tutte e tre le opere sono ad affresco, ambito che Fioravanti ha molto praticato lasciando alcune decine di opere. Dopo la grande retrospettiva del 2015 sulla scultura e il disegno di Fioravanti, cu­rata da Maurizio Cecchetti a Rimini e suddivisa fra Castel Sismondo e Museo della Città, questa nuova mostra rappresenta un primo parziale tentativo di approfondire un aspetto ancora poco indagato dell’opera di Fioravanti.
Completano la mostra gli “inediti” bozzetti per la realizzazione del Compianto.

Per finire, alle ore 21.00 al Teatro Petrella è in programma un concerto lirico del gruppo Le Violette, ensemble riminese formato da Luisa Neri (soprano), Enrica Guagnini (soprano) e Luana Baldacci (mezzo-soprano).
Il gruppo nasce per approfondire il repertorio della musica lirica operistica e sacra sia come soliste che in duetto. Al pianoforte Annalisa Lotti, docente presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Lettimi” di Rimini; al violino Eleonora Valmaggi, diplomata al Conservatorio “B. Maderna” di Cesena.                             
In programma musiche di Monteverdi, Rossini, Bellini, Verdi, Puccini, Mascagni.
Al concerto parteciperanno anche due cantanti ospiti: il soprano Anna Maria Cristina Gorrieri e il soprano Elisa Luzi. La Gorrieri è laureata in canto barocco al Conservatorio “B. Maderna” di Cesena dove ha studiato con Roberta Invernizzi, si è poi perfezionata con Sonia Prina e si è esibita in vari festival di musica barocca. Elisa Luzi, formata alla scuola di Romolo Castiglioni, si è specializzata nel repertorio operistico a Parma ed ha partecipato a numerosi concerti ed opere ricoprendo i ruoli di Violetta, Tosca, Aida, Santuzza. 
Il concerto al Petrella prevede l’esecuzione di brani di Caccini, Morricone, Offenbach, Haydn, Saint-Saëns, Puccini, Schubert, Monteverdi, Rossini, Chopin, Mascagni, Bellini e Verdi.

Il museo

Il Museo è ospitato all'interno del settecentesco Oratorio di S. Giuseppe Nuovo: l’edificio, tuttora consacrato, delimita la centrale via Borgo Fausto a ridosso dei bastioni del Castello Malatestiano, ed è delle più belle chiese tardobarocche della Romagna. L’interno è finemente decorato con gli stucchi di Antonio Trentanove, eseguiti nel 1789.
Il Museo raccoglie e custodisce importanti opere d'arte, insieme a preziosi e innumerevoli oggetti sacri, come arredi,  paramenti, reliquie, ex-voto: grazie alla preziosa opera di collaborazione e volontariato tra Comune, Diocesi, Parrocchia e numerosi cittadini longianesi, il museo ha così raggiunto una importanza notevole sia in qualità che quantità della raccolta, tanto più grande perché storica testimonianza della viva esperienza religiosa che a Longiano e nel suo territorio era radicata nei tre conventi, nelle diverse chiese e nella pratica quotidiana della gente più umile. Fra le opere più preziose, ricordiamo le tre grandi pale d’altare, opera di Antonio Zanchi, e il Compianto sul Cristo, terracotta policroma di Ilario Fioravanti del 1985.

Il Museo d’Arte Sacra, a ingresso gratuito, è di norma aperto ogni sabato, domenica e festivo, dalle 14.30 alle 18.00. In occasione del trentennale, dall’8 settembre al 29 settembre il Museo sarà aperto anche alla domenica mattina, dalle 10.00 alle 12.00.


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