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Musica e arte nell'atelier di Claudio Ballestracci

Continua il percorso itinerante IN-STUDIO: domenica 16 settembre, alle 18.30, si terrà il secondo appuntamento con l’artista Claudio Ballestracci a Montilgallo di Longiano (via Fiumicino 760). La visita all'atelier si svolgerà in due atti: un momento di presentazione critica del lavoro dell’artista e un momento performativo insieme al gruppo musicale Savignano Oh. L'evento fa parte del Festival CRISTALLINO.

Da sempre interessato alla natura e alla storia, Claudio Ballestracci ne recupera gli elementi attraverso la loro selezione e il loro allineamento all’interno di teche in lamiera zincata, con un esplicito richiamo alle metodologie scientifiche di archiviazione. Brandelli di cortecce, aculei, ricami arborei, fossili, crisalidi – tutto un fragilissimo repertorio organico è accostato in queste vetrine ai taccuini dell’artista, in una coreografia simbolica, geopoetica, dove il residuo, proprio attraverso la trama che rilega insieme oggetti e disegni, diventa il centro di nuova sequenza discorsiva, pura materia narrativa.

La teca, in modo particolare, diventa lo strumento privilegiato del movimento affabulatorio: espositori massicci di ferro, spesso retroilluminati, contenitori rugginosi di metallo sui quali vengono installati dei diffusori acustici: una perfetta quinta scenica si apre di fronte al nostro sguardo, dove ciascun dispositivo, con la sua specifica taratura, contribuisce alla resa iconica. Poco importa se poi l’oggetto della mise en scene siano delle minuscole macerie, dei rami scheletrici, dei residui di vetro, terra e polvere: l’impianto polifonico dell’allestimento, quasi diretto a un nostro coinvolgimento sinestetico, ne riattiverà il racconto, quel testo che l’oggetto contiene in sé come un “mai detto”, un discorso a venire. Evocare: questo è forse il termine più esatto per descrivere la finalità della pratica di questo artista – cioè lasciare un campo aperto alla rivelazione.

SAVIGNANO-OH è lo spettacolo di punta di Falafel Fazz Familia. A metà tra canzone, varietà e mal d’Africa. Padre Punjabi e Jesa Old-Fi remigano brani pop dello Zimbabwe facendo piovere laser e cantando il Sentimento, armati di due phon e molleggiate sgambettate. Non è la Romagna degli ombrelloni ma dei sexy incompresi, dell’allegro provincialismo che assume la forma di tendenza in tutti i Savignano del mondo.


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