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Al Petrella Silvio Castiglioni interpreta "Il silenzio di Dio" in due monologhi

Uno spettacolo che attinge a due potenti voci d’autore – quella di Silvio D’Arzo e quella di un Dostoevskij rivisitato – per dare voce al silenzio, Il silenzio di Dio, come recita il titolo del lavoro che Silvio Castiglioni porterà in scena venerdì 12 febbraio al Teatro Petrella di Longiano (inizio ore 21), nuovo appuntamento del cartellone Teatro e Danza della stagione 2015/16.

Il silenzio di Dio è una pièce strutturata in due monologhi – Casa d’altri di Silvio D’Arzo e Domani ti farò bruciare, ispirato a I fratelli Karamazov di Dostoevskij -, portati per la prima volta in scena da Silvio Castiglioni (la regia è di Giovanni Guerrieri, drammaturgia di Andrea Nanni) nel 2009. Un lavoro ampiamente apprezzato dalla critica teatrale. A cominciare dall’autorevole firma di Franco Cordelli, che sul Corriere della Sera ha definito lo spettacolo “una prova d’attore di rara potenza, rigorosa e senza vezzi: perché quel che Castiglioni fa sulla scena è officiare il rito misterioso di una parola capace di rendere visibile l’invisibile”. Mentre per il compianto Franco Quadri nei due monologhi che compongono Il silenzio di Dio Silvio Castiglioni racconta “con raffinata capacità evocativa il difficile rapporto tra l’uomo e Dio, tra l’uomo e l’autorità religiosa, tra l’uomo e se stesso”.

Due figure tragiche vengono evocate sulla scena. Alla sommessa domanda di una vecchia che vorrebbe togliersi la vita, fa eco la furente requisitoria di un demone che vorrebbe incarnarsi. In entrambi i casi non c’è risposta, poco importa che la resa alla morte lasci il posto alla tentazione di vivere. Issato su un alto trespolo in una prima parte stilizzata alla Giacometti, sprofondato in una poltrona nella seconda dove lampeggiano squarci rossi alla Bacon, Castiglioni dà voce, corpo e vertiginosa profondità al tormento del dubbio che devasta l’uomo davanti a un Dio tragicamente silenzioso.


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