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Poesia, filosofia, arti e scienza: i nuovi appuntamenti di "Ciò che ci rende umani"

Ciò che ci rende umani nei primi quattro appuntamenti ha accolto una numerosa e partecipe comunità di attenti: il percorso prosegue, intrecciando altri fili tematici. Se infatti il tema della rassegna resta ampio e inesauribile, ciò che ci rende umani, appunto, quest’anno l’approfondimento è sull’idea di natura, concetto per il quale le recentissime scoperte della fisica e della biologia suscitano nuovi pensieri. Questa settimana, dunque, la lectio domenicale è affidata al neurobiologo Stefano Mancuso, domenicaal Teatro G. Verdi (ore 17.00), mentre domenica 28 incontreremo il fisico teorico Guido Tonelli. 

Stefano Mancuso è professore all’Università di Firenze e dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV). Naturale sconosciuto: la rivoluzione delle piante è il titolo della sua conversazione, preceduta da brevi versi a cura di Mariangela Gualtieri. Indicato nel 2012 da la Repubblica tra i 20 italiani destinati a cambiarci la vita, così scrive nella prefazione al suo ultimo libro, Plant revolution (Giunti, 2017): “la nostra vita, così come quella di ogni altra forma animale su questo pianeta, dipende dal mondo vegetale”. Ma è ora di imparare “a servirci delle piante non solo per ciò che producono, ma anche per quello che possono insegnarci. Esse, infatti, sono un modello di modernità”. 

Il secondo fine settimana della rassegna si è aperto, con la master class di Bruno Tognolini, dedicata a insegnanti delle Scuole per l’infanzia e Primarie: L’uccello con tre ali. Passeggiata di studio nel mondo delle filastrocche e nel lavoro di un filastrocchiere. Sabato il poeta, saggista e traduttore Lorenzo Chiuchiù darà voce ai Poeti del fuoco, in una riflessione sul rapporto tra poesia e filosofia. Nella poesia – scrive - esiste qualcosa di incontrollabile, a volte pericoloso, che inquieta la filosofia: pathos direbbero i greci, tapas direbbero i saggi vedici. I poeti del fuoco sanno qualcosa che sfugge ai filosofi. Chiuchiù ha pubblicato, tra gli altri, i libri di poesia Iride incendio (Niebo, La Vita Felice, 2005), Sorteggio (Marietti, 2012) e Le parti del grido (Effigie, 2018), e il saggio Atleti del fuoco. Undici studi tra arte, tragedia e rivolta (Mimesis, 2018). Palazzo del Ridotto, alle 17.

Per Lo sguardo acuto del cinema, infine, lunedì al Cinema San Biagio, alle 21, incontreremo la poeta Roberta Dapunt, che presenta il film Nauz (Ammirafilm, 2017, 40’), ispirato ai suoi versi. “Nauz”, in ladino, è la mangiatoia del maiale, trogolo di pietra o legno, in cui viene adagiato dopo la macellazione. Culla di vita, e di morte. Nauz è il titolo del libro di poesie (e immagini) di Roberta Dapunt, scritto in ladino e uscito per Il Ponte del Sale nel 2017, che “riporta la trasfigurazione in sacrificio di un’usanza”, come scrive Erri De Luca, la macellazione domestica del maiale come “rito antico di squartamento e accantonamento di provvista familiare, a coprire l’annata”. Nauz ha la regia di Jochen Unterhofer, la musica di Eduard Demetz e, a far da sfondo, le sculture di Lois Anvidalfarei, compagno della poeta. L’incontro sarà anche occasione per presentare l’ultima silloge dell’autrice, Sincope, uscita nel 2018 per Einaudi, vincitrice del Premio Letterario Internazionale Viareggio Rèpaci 2018 per la Poesia.

Alla Galleria Comunale d’Arte, fino al 4 novembre, è possibile visitare la mostra che mette in dialogo l’installazione video Antonia Mulas In prima persona con i ritratti dei Custodi del tesoro, allestimento e mostra fotografica a cura di Cesare Ronconi. Cinque le sezioni; si apre con In prima persona, omaggio ad Antonia Mulas, con le interviste da lei realizzate per la Rai ad artisti di varie discipline, tra cui Fausto Melotti, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Piera degli Esposti, Alighiero Boetti. Le altre sezioni contengono documenti dell’attuale lavoro di Cesare Ronconi col banco ottico, ritratti e riprese video che centrano il rapporto tra parola e corpo. Nell’ultima sezione appaiono invece immagini del più recente lavoro teatrale di Teatro Valdoca, Giuramenti, realizzate da Maurizio Bertoni: sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.


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