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Tomba di Sarsina, una festa dell'oratorio che anima da 42 anni la chiesetta

E' don Daniele Bosi a raccontare la storia della Tomba di Sarsina, "un luogo dimenticato, pittoresco e caratteristico, che torna ancora una volta a far parlare di se. Raggiunto il traguardo dei quarantadue anni della festa, la vita continua. Da quando il parroco don Egisto Battistini nel 1977, ora defunto, invogliò alcuni ragazzi ad animare la festa dell’Oratorio della Madonna Addolorata e da allora la festa è cresciuta e si è mantenuta nel tempo".

"Quel gruppo di giovani - racconta il sacerdote - sono rimasti uniti e ancora oggi, ormai arrivati alla mezza età, portano avanti questa iniziativa annuale, ora aiutati anche dai loro figli. Solo chi è stato a “Tomba” può capire l’unicità e la bellezza di questo luogo, anche se il nome non è molto attraente. E’ l’oratorio della Tomba, una chiesetta privata, della famiglia Marini, e ogni anno viene festeggiata la patrona, la Vergine Addolorata. Il caseggiato e la piccola chiesetta riprendono vita. Giovedì si è concluso il Triduo di preparazione, svolto anche martedì e mercoledì, con Santo Rosario e canto delle litanie, con la melodia così cara alla gente di questa zona, alle 20.30".

Sabato, iniziando alle 19, si aprirà lo stand gastronomico con specialità hamburger, piadina con affettati misti, crescioni zucca e patate. Animeranno la serata i Dj set “Tipi Tosti”, fino a tarda notte. La serata sarà finanziata dalla BCC di Sarsina.  Domenica alle 15.30 messa solenne all’aperto e processione, apertura della pesca di beneficenza, pentolaccia gratuita per tutti i bambini. Alle 17 apertura dello stand con piadina, fornarina cotta in forno a legna e crescioni zucca e patate. Allieterà il pomeriggio e la serata l’orchestra “David Pacini”.

Due animatrici faranno divertire tutti i bambini. "Sarà allestita anche una mostra fotografica con le foto delle feste degli anni passati - spiega don Daniele Bosi -.  Il piccolo oratorio privato, addossato all’antico palazzo padronale attorniato da costruzioni più recenti, venne costruito nel 1792 dalla famiglia Baldassarri per riuscire a partecipare più di frequente all’Eucarestia, in quanto era difficile recarsi d’inverno nella parrocchiale di Pagno che dista 3,5 km, con un dislivello di quasi 400 metri. Nel 1935 la famiglia Marini, attuali proprietari, acquistarono tutto il grande edificio e la chiesetta dalla famiglia Giannini".

Prosegue ancora don Daniele: "L’ultimo intervento di restauro che ha interessato la chiesa e il primo piano dell’edificio è del 1999. Nel 2007 viene donato alla chiesetta un originale dipinto a olio su tavola della Madonna con Bambino, di notevole dolcezza. Viene spontaneo chiedersi il perchè la località si chiami Tomba, che farebbe pensare al luogo di sepoltura di un personaggio importante. Il motivo è un altro, lo apprendiamo dal volume “Romagna” di Emilio Rossetti, dove vi si legge che “Tomba” significa possedimento o tenuta con casa padronale, anche circondato da siepi e fossato, un inizio di castello. C’è ancora una piccola torre di difesa. Una trentina di volontari tra cui molti giovani, dal 1977 si passano il testimone di padre in figlio per continuare questa occasione di ritrovo molto cara a tutta la vallata, anche perché è l’ultima festa dell’estate: un ultimo baluardo prima della ripresa della scuola e delle attività lavorative. In modo ineguagliabile guida il gruppo il giovane Paolo Bartolini, che sa coordinare bene e il volenteroso gruppo risponde con un impeccabile servizio. Un grande grazie alla BCC di Sarsina e agli altri sponsor per l’aiuto sempre puntuale e generoso".


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