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Una mostra per ricordare Giovanni Cappelli a 25 anni dalla scomparsa

Sono ben trentasei le opere pittoriche del celebre artista Giovanni Cappelli provenienti da collezioni private riunite alla Galleria Damasco di Cesena nella mostra che viene inaugurata sabato 7 dicembre, alle ore 18, e continua fino a lunedi 6 gennaio.

Cappelli viene qui ricordato a 25 anni dalla scomparsa, e dunque l’iniziativa assume una particolare importanza per la città che al pittore ha dato i natali.
“Non si tratta di un evento meramente celebrativo – si precisa alla Galleria Damasco – ma di un sentito omaggio che abbiamo inteso rendere a Giovanni Cappelli rivisitandone la vicenda creativacosì particolare nel panorama figurativo del secondo ‘900,e questo a distanza di oltre un trentennio dall’ultima retrospettiva allestita qui a Cesena. Il titolo che abbiamo assegnato alla mostra vuole rimarcare la straordinaria umanità, il personale coinvolgimento che questo nostro artista ha riflesso nella sua pittura. Non a caso Cappelli in più di un’occasione ha affermato d’aver sempre, in fondo, dipinto se stesso”.
Nella mostra non mancano gli spunti d’interesse. Vi compaiono esemplari noti, giustamente indicati dalla critica tra i più rappresentativi della pittura del maestro, ma diverse sono pure le opere di particolare pregio mai prima esposte in pubblico. Si va dalla fase giovanile del pittore, precoce protagonista della stagione realista nell’immediato dopoguerra -allorché non a caso Cesena fu allora indicata dalla critica tra le piccole capitali della rinascente cultura figurativa italiana - al lungo periodo milanese che ha visto Cappelli tra gli esponenti di spicco dell’espressionismo europeo. 
“Alla Damasco - afferma lo studioso Orlando Piraccini, ideatore della mostra unitamente ai tre soci della Galleria Damasco (Mario Bizzocchi, Chiara e Sara Fabbri), - ci si può esercitare nel tentativo di dar risposta a certi interrogativi in fondo non ancora pienamente soluti: se, ad esempio, come qualche critico ha sostenuto, l’artista abbia dato il meglio di sé dal momento d’incontro con il cenacolo esistenzialista meneghino, con quella sua speciale pittura intrisa di realtà e di sentimento. O se, come qualche estimatore preferirebbe, il Cappelli più icasticamente convincente è davvero quello che nella stagione del grande e lacerante conflitto tra realismo ed astrattismo, nei primi anni ’50, si è precocemente indirizzato verso una nuova figurazione marcatamente espressionista, nutrita da una poetica esistenzialista ed intimista”. 

La mostra Giovanni Cappelli. La pittura come speranza si inserisce in un programma di iniziative volte a ricordare la figura e l’opera dell’artista, che vedono coinvolti l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena e la Società Amici del Monte. 
Apertura al pubblico fino a lunedi 6 gennaio 2020 con aperture quotidiane della galleria dalle 16 alle 19, tranne lunedi e giovedi.
 


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