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Uno sguardo rivoluzionario intorno al Cancan con Fabritia D’Intino al Teatro Petrella

ph Margherita Masè-Fabritia D'Intino

Nel diciannovesimo secolo simboleggiò lo spirito della belle époque: il Can Can, il tipico ballo francese che oltre un secolo fa ha fatto la fortuna del locale parigino Moulin Rouge, è al centro del nuovo lavoro della coreografa Fabritia D’Intino. Uno spunto di ricerca che punta a “decostruire” l’immaginario legato a questa forma di danza popolare e festosa. Domenica 11 giugno (ore 18), al termine di un periodo di residenza creativa iniziata lo scorso 30 maggio al Teatro Petrella di Longiano, si svolgerà la prova aperta dello spettacolo Cancan.

Si tratta del secondo percorso di residenza, dopo quello ospitato a maggio di Teodora Grano (Daughters), dell’ottava edizione di Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi progetto condiviso da Teatro Petrella di Longiano e L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino | Centro di Residenza Emilia-Romagna.

Cancan è anche l’ultimo appuntamento con il cartellone 2022-23 del Teatro Petrella di Longiano che si è articolato in questa stagione nei percorsi Ringrazia che sono una signora (novembre-dicembre) e Doppio fondo (gennaio-marzo), per poi dare spazio ad un programma primaverile interamente dedicato alla danza contemporanea. In Cancan la danza ed i suoi codici accademici vengono offuscati, spostando lo sguardo verso un più ampio spettro di significati. “A partire dall’immaginario rivoluzionario e festante del Can Can questo lavoro tenta di alterarne il paesaggio proponendo variazioni energetiche e figurative – spiega Fabritia D’Intino - Depotenziando il valore ludico e gioioso, l’intento è quello di offrire uno scorcio laterale sulla relazione fra intrattenimento, erotismo e virtuosismo. Affermando una danza ipo-performativa i corpi attraversano e sfidano le contraddizioni e lo spaesamento dell’essere iper-esposti ad un consumo voyeuristico”.

Mentre la musica offre spunti diretti e riconoscibili dell’immaginario legato al Can Can, la danza offusca ed evoca il linguaggio del Moulin Rouge, mentre lo spazio scenico trasla l’idea di moltitudine festante ad un gruppo di palloncini neri dal movimento randomico. In questo senso il Can Can e le personali proiezioni del pubblico su di esso vengono distorti e spostati con un’operazione di rottura formale del canone dovuta al ribaltamento dei parametri di genere, di estetica e di finalità tipici della memoria comune del Can Can. Aprendo la possibilità di una riflessione più ampia sul rapporto tra corpo, sguardo e rappresentazione.

Fabritia D’Intino è danzatrice e coreografa. Si laurea presso L'Accademia Nazionale di Danza (Roma) e presso ArtEZ (Olanda). Dal 2013 al 2019 coordina il Barcelona International Dance Exchange - BIDE curando le attività in Europa e America.  I suoi lavori coreografici, spesso in collaborazione con altrə artistə, vengono premiati e presentati in diversi contesti internazionali. Oltre alla creazione per la scena ed il site specific, collabora come danzatrice con diversǝ coreografǝ e artistǝ visivǝ e si dedica allo sviluppo di progetti partecipativi e installativi. Dal 2018 collabora stabilmente con la compagnia Catsandsnails (Francia) e Chiasma (Roma).

La residenza e la prova aperta fanno parte del programma di E’Bal – Palcoscenici per la danza contemporanea, la rete regionale a cui aderiscono alcune delle più importanti istituzioni culturali della regione e di cui è ente capofila ATER Fondazione.

Biglietti: Posto Unico € 5,00. Info: www.teatropetrella.it


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