Politica

Referendum, l'analisi di Lucchi: "Alta partecipazione, la democrazia ne esce più forte"

Entrando nel merito del quesito referendario, è prevalso il Sì in tutti i quartieri di Cesena, con l'unica eccezione del Borello, dove ha prevalso il No con una percentuale del 56,74%

In occasione del referendum costituzionale Cesena si conferma una delle città a più alta partecipazione al voto. Dei 74.562 iscritti al voto, si sono recati alle urne in 59.300, pari al 79,5%, e questo dato colloca la città malatestiana al primo posto fra i centri romagnoli e fra  i primi in Italia per affluenza. E’ lo stesso sindaco di Cesena Paolo Lucchi a sottolinearlo. “Con il 79,5% di votanti - afferma Lucchi - Cesena si colloca ai primissimi posti tra le città italiane delle nostre dimensioni per livello di partecipazione. Un risultato questo che regala a tutti noi un segno inequivocabile di partecipazione, dal quale la democrazia esce più forte. E’ potuto accadere, anche grazie alla perfetta operatività garantita in tutti i seggi dai presidenti, dagli scrutatori, dai rappresentanti di lista, dai militari e dagli agenti di Polizia Municipale, dai dipendenti comunali, tutti alle prese con uno sforzo che è andato, per dimensioni, ben al di là di tutte le previsioni della vigilia. A tutti loro e ad Alessandro Francioni, dirigente dell’Ufficio elettorale che ha coordinato il piccolo esercito di persone impegnate nei seggi, va il mio più sincero ringraziamento".

Continua nella pagina successiva =====>

L'ANALISI DI LUCCHI - "Quanto al risultato - prosegue la disamina del sindaco di Cesena - il voto nazionale sul referendum non lascia dubbi a nessuno: gli italiani hanno respinto in modo netto la proposta di riforma costituzionale, esprimendo anche un giudizio politico negativo sul Governo. Punto. Il presidente del Consiglio ne ha preso atto, decidendo giustamente di dimettersi. Ora toccherà al Parlamento e, ancor prima, al presidente della Repubblica Mattarella, garantire al nostro Paese un Governo indispensabile per superare questa fase ancora difficilissima per la nostra economia. Il voto dei cesenati non è perfettamente omologabile a quello nazionale, poiché la maggioranza di noi ha scelto di votare Si alla proposta di riforma costituzionale. - 31.753 elettori contro 27.103, con il Si in maggioranza in 84 seggi su 98, si sono così espressi così in modo difforme dalla tendenza consolidatasi in quasi tutte le Regioni italiane, nella gran parte dei Comuni del nostro territorio e della Regione. Ma è certo che anche nei Comuni, come il nostro, nei quali il Si ha vinto, nulla potrà restare come prima, poiché quello di ieri è uno stimolo fortissimo che deve portare tutti a cambiare in meglio il proprio approccio e la propria capacità di coinvolgimento: una ricchezza che rappresenta però anche un vincolo dal quale ci dobbiamo sentire tutti più responsabilizzati”.


Si parla di